domenica 27 marzo 2011

Timekiller

"Vattene via, lasciami solo
sento la tua presenza nella mia mente
il tempo sembra fermarsi, ti lascio libero
tu calmi la mia mente..calmi la mia mente
rendi i miei sogni realtà
ogni volta mi sembra che finzione e realtà
si mescolino insieme per l’eternità
parole liquide gocciolano lungo le scale
riempendo il vuoto di significato
tu ed io sul pavimento
galleggiando sulla nostra sensibilità.

Hai bisogno di un passatempo e non capisci
io sono come sabbie mobili, leccale dalla mia mano
Io sono il tuo passatempo, lascio la tua mente espandersi
Sono come sabbie mobili, leccale dalla mia mano

tick tock tick tock, la follia giunge stanotte
cos’è la realtà comparata a me?
mi riposo sul mio letto e so che lentamente impazzirò
sono in uno stato mentale che mi rende cieco
per via del fatto che sono un uomo
Sono qui per rimanere per sempre, ma non oggi.

Hai bisogno di un passatempo e non capisci
io sono come sabbie mobili, leccale dalla mia mano
Io sono il tuo passatempo, lascio la tua mente espandersi
Sono come sabbie mobili, leccale dalla mia mano

Nel mio cuore non c’è posto per te
e nella mia mente non c’è spazio per te
l’uscita si è già dissolta
e ora non c’è più nulla da dire

you need a timekiller and you don’t understand
I am like quicksand lick it from my hand
I am your timekiller I let your mind expand
I am like quicksand lick it from my hand."


“Sei tu, mi piace perché sei tu.”
Te l’ho scritto quella notte mentre ascoltavo le tue canzoni e guidavo verso l’alba, piangendo come una stupida che presagisce già il peggio destinato a venire. Nessuna risposta ovviamente, tu non rispondevi già più, eppure lo so che hai capito.
Quella che avrebbe dovuto capirlo prima, purtroppo, sono io. Come ho fatto ad essere così cieca? Lo sei sempre stato, era tutto davanti ai miei occhi ma io non volevo vedere.

Abbiamo colmato i vuoti, ammazzato il tempo, mischiato finzione e realtà. Ma in quella malattia che era diventata bisogno non ci poteva essere che illusione e follia. Sei sempre stato come sabbie mobili, inafferrabile e rinchiuso nel tuo mondo dove c’è posto soltanto per te.

Vorrei che avessi avuto le palle di non fare lo splendido e calare la maschera molto tempo fa. Avrei amato anche lo schifo di te, avrei accettato i compromessi e compreso entro quali argini muovermi.
Invece hai lasciato che la mia mente si espandesse, hai lasciato che la bugia diventasse così enorme da non essere più digeribile in alcun modo.

E adesso non c’è più nulla da dire, hai chiuso la porta, sbarrato l’uscita. Io sono fuori da qualunque cosa.
Usabile, sacrificabile, facile da gettare e ignorare. Sapevi quanto ero fragile, sapevi tutto, e te ne sei fregato.
Come può non essere malato il bisogno di una persona così spregevole?

Non è il tempo che va ucciso, ma l’idea perversa di poter trovare la luce dove invece c’è solo un’immensa voragine nera. Non hai mai avuto nessuna luce, era tutto nella mia testa, solo nella mia testa.

E se c’è una voragine dentro di me, quella voragine che tu riempivi, la soluzione non è fagocitarti e trattenerti in me.
Mi tengo la voragine, mi tengo il vuoto, mi tengo il tuo ricordo che fa male, il sapore in bocca dei tuoi baci fasulli, la consapevolezza di aver sbagliato. Mi hai inferto il colpo mortale, mi hai lasciata a terra esausta e svuotata di tutto quello che ho sempre voluto darti.

Non vali niente, lo so bene, non ho amato altro che un’idea nella mia mente, e non sarò mai più così stupida da lasciarmi pugnalare alle spalle da chi non merita nemmeno un briciolo delle mie attenzioni.
Ma quel che mi hai fatto mi ha segnata, e dio solo sa quanto ti odio per questo, quanto ti odio a tal punto che potrei amarti di nuovo.

Ma mi fai schifo, e dall’orlo di quella voragine rimarrò ad osservare da sola il vuoto che mi resta, il trauma che m’hai lasciato, la paura di caderci di nuovo.
Un giorno capirò con cosa la devo riempire, e allora rimarrà una fossa là sotto, una fossa per te, senza lapidi e vessilli, colma solo di veleno e di promesse dimenticate.

Esci da me…ti scongiuro, esci.

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